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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:26

La riforma del commercio, introdotta dal Decreto Legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, ha modernizzato il settore adeguando la normativa a quella della maggior parte dei paesi europei, oggi la procedura da seguire per poter aprire un negozio è semplice. La legge Bersani ha liberalizzato difatti il commercio, vediamo come. In sostanza, dal 2006, chiunque può aprire un negozio facilmente se inferiore ai 250 mq di superficie e destinarlo alla vendita di qualunque cosa, purché sia legale. Sopra i 250 mq di superficie resta la necessità della licenza. Per vedere alcune realizzazioni di sogni e idee.

BUROCRAZIA

Comunicazione al Sindaco: non occorrono più le vecchie licenze, per gli esercizi commerciali, la cui ampiezza non supera i 250 metri quadri nei comuni con più di 10.000 abitanti ed i 150 metri quadri nei paesi con meno di 10.000 abitanti, non occorre più richiedere al Comune l'autorizzazione amministrativa a vendere, cioè la vecchia licenza. Basta, semplicemente, mandare una comunicazione al Sindaco, assicurando il rispetto di tutte le normative che regolamentano il settore.

Non occorre più l'iscrizione al REC (Registro Esercenti di Commercio): prima della riforma tutti coloro che esercitavano il commercio, dopo aver frequentato un corso di formazione, dovevano iscriversi al REC; oggi, invece, l'obbligo sussiste esclusivamente, per chi ha un bar, un ristorante o un albergo.

Non sono più previste le distanze minime tra attività commerciali concorrenti. Due bar possono adesso essere anche vicini. Rispetto ai settori merceologici, prima della riforma i prodotti in vendita erano distinti in numerose tipologie, oggi, invece, sono suddivisi in due: alimentari e non alimentari.

Gli esercizi di vendita sono inoltre stati suddivisi in tre tipologie: esercizi di vicinato (quelli con una superficie di vendita non superiore a 250 mq); medie strutture di vendita (quelli con una superficie di vendita superiore a 250 mq. e fino a 2.500 mq.); grandi strutture di vendita (quelli con una superficie di vendita superiore ai 2.500 mq).

Per capire come aprire una partita Iva, quali devono essere le caratteristiche dei locali dove aprire un negozio, cosa fare per i contributi previdenziali per malattia e pensione ecc. l

REQUISITI PERSONALI E PROFESSIONALI

Requisiti personali
Per esercitare l'attività commerciale occorre essere in possesso di alcuni requisiti soggettivi previsti dall'art. 5, commi 2 e 4, del D.L.vo 114/98. Non possono cioè esercitare l'attività commerciale, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione coloro che sono stati dichiarati falliti, coloro che hanno riportato alcune condanne penali o sono sottoposti a particolari misure di prevenzione. Il divieto di esercizio dell'attività commerciale permane per la durata di 5 anni.

 

Requisiti professionali (necessari per il settore alimentare)

Per il settore alimentare, occorre avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio relativo al settore merceologico alimentare, istituito o riconosciuto dalla Regione ecc.

In caso di società il possesso dei requisiti professionali è richiesto con riferimento al legale rappresentante o ad altra persona specificamente preposta all'attività commerciale.

DOVE INFORMARSI, A CHI CHIEDERE, PER APRIRE UN NEGOZIO

Prima tappa il SUAP    sportello unico attività produttive del vostro comune di residenza per le attività produttive. Lo Sportello Unico serve come referente unico per tutte le pratiche amministrative e come sportello informativo in generale per gli aspiranti imprenditori.

RIFERIMENTI DI LEGGE

I riferimenti normativi che potete consultare sono: decreto legge n. 223 del 2006 e relativa legge di conversione n. 248 del 2006; secondo pacchetto Bersani, ovvero decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2007 e legge di conversione n. 40 del 2007. L'esercizio di qualunque attività di vendita al dettaglio su aree private è inoltre subordinato al rispetto delle norme relative ai regolamenti di polizia urbana, annonaria e igienico-sanitaria, dei regolamenti edilizi e delle norme urbanistiche nonché di quelle relative alle destinazioni d'uso, che può essere autocertificato.



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