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30 novembre 2011 3 30 /11 /novembre /2011 11:50

Un pilota di aereo, precipitato nel deserto, incontra un bambino semplice, che per prima cosa gli chiede "Mi disegni una pecora?". Allibito, il pilota, disperato per la situazione in cui si trovano, non si capacita di questa ed altre richieste strane del bambino. Questi, poco per volta, dice di essere il principe di un lontano asteroide, sul quale abita solo lui e una piccola rosa, molto vanitosa, che lui cura e ama.

Il piccolo principe racconta che, nel suo vagare per lo spazio, ha conosciuto diversi personaggi strani, ciascuno dei quali gli ha insegnato qualche cosa. La cura per la sua rosa lo ha fatto soffrire molto, perché spesso questa si è mostrata scorbutica o molto pretenziosa. Ora però che è lontano, il Piccolo Principe scopre piano piano che le ha voluto bene, e che anche lei gliene voleva. Purtroppo però non si capivano. Il piccolo principe, proveniente dall'asteroide B612, aveva bisogno della pecora per farle divorare gli arbusti di baobab prima che crescessero e soffocassero il suo pianeta.

E da qui inizia il racconto dei pianeti che il piccolo principe ha visitato, con gli strani personaggi che li abitano. Da ciascuno di essi il piccolo principe se ne va con l'idea che i grandi siano ben strani, e con un piccolo insegnamento per sé:

  • un pigro, che ha trascurato i baobab del proprio pianeta da piccoli, ha scoperto che se si lasciano crescere i baobab, questi soffocano tutto quello che c'è;
  • il signor Cremisi, su un altro pianeta, ha passato la vita a contare le stelle, allo scopo di diventare più ricco e comprare altre stelle, senza amare nessuno, ripetendo come un fungo: "Io sono una persona seria";
  • un vecchio re solitario, che si crede onnipotente, cerca di farlo suo ministro, dando ordini solo in modo da essere sempre ascoltato;
  • un vanitoso chiede solo di essere ammirato e applaudito, senza ragione;
  • un ubriacone beve per dimenticare la vergogna di bere;
  • un lampionaio deve accendere e spegnere il lampione del suo pianeta ogni minuto, perchè il pianeta gira a quella velocità; per quest'uomo il piccolo principe prova un po' di ammirazione perché è l'unico che non pensa solo a se stesso;
  • un geografo sta seduto alla sua scrivania ma non ha idea di come sia fatto il suo pianeta, perché non dispone di esploratori da mandare ad analizzare il terreno e riportare i dati.

Questi consiglia al piccolo principe di visitare la Terra, sulla quale finalmente il nostro protagonista giunge, con grande stupore per le dimensioni e per la quantità di persone. Il suo primo incontro, nel deserto, avviene con un serpente, simbolo della morte, che però è vista in senso positivo, come l'inizio di un viaggio. Proseguendo con il suo viaggio, egli incontra un piccolo fiore, delle alte cime, ed infine un giardino pieno di rose fiorite. La sua rosa aveva raccontato al piccolo principe di essere l'unica di quella specie in tutto l'universo, e quindi egli rimane molto deluso da questa scoperta. Ma non fa in tempo a pensarci molto, che compare un piccolo volpe, che gli chiede di essere addomesticato e di essere suo amico. La volpe parla a lungo con il principe dell'amicizia, della sua rosa, che in realtà è unica al mondo per le cure e l'amore che lui le ha prodigato; poi, alla fine del loro incontro, gli rivela il suo segreto: "Non si vede bene che col cuore; l'essenziale è invisibile agli occhi".

Il principe incontra poi un indaffarato controllore, che non sa giustificare la ragione per cui la gente va avanti e indietro sempre di fretta; l'ultimo interessante incontro è con un venditore di pillole che calmano la sete, facendo risparmiare un sacco di tempo. Dopo aver ascoltato tutto il racconto del piccolo principe, il pilota non è riuscito a riparare l'aereo e ha terminato la scorta d'acqua. Ecco allora la proposta assurda e ingenua del bambino: "Anch'io ho sete… cerchiamo un pozzo… ".

Dopo una giornata di cammino, i due si fermano stanchi su una duna ad ammirare il deserto nella notte, bellissimo nella sua maestosità, ma bellissimo soprattutto perché "ciò che abbellisce il deserto", disse il piccolo principe, " è che nasconde un pozzo in qualche luogo…". Di qualunque cosa si tratti, quello che fa la sua bellezza è invisibile. Con in braccio il bambino addormentato, il pilota cammina tutta la notte, e finalmente all'alba scopre il pozzo. "Un po' d'acqua può far bene anche al cuore" commenta il piccolo principe, e bevono entrambi con gioia. Il pilota torna al lavoro al suo apparecchio, e la sera seguente ritrova il piccolo principe ad attenderlo su un muretto accanto al pozzo, mentre parla con il serpente che aveva incontrato. Il piccolo principe tornava lì, dopo un anno dall'arrivo sulla terra, per tornare al suo pianeta. Il serpente, con il suo morso, era il mezzo per potersi liberare del corpo, troppo pesante per arrivare così lontano. E così, nella notte, in una scena struggente, il piccolo principe fa il grande passo per ritornare dalla sua rosa. Il suo corpo cade a terra, esanime, ma "sarà come una vecchia scorza abbandonata". Ancora una volta, "l'essenziale è invisibile agli occhi".

E il piccolo principe così, forse, ritorna dalla sua rosa, con la pecora, la scatola e la museruola. E lascia in regalo al pilota, e a tutti noi, il suo sorriso, il suo messaggio, e un mare di stelle da guardare, sapendo che lassù, da qualche parte, un piccolo principe sta prendendosi cura della sua rosa.

 

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20 novembre 2011 7 20 /11 /novembre /2011 17:32

 

  • 1
    Senza dubbio il modo più soddisfacente per avere informazioni complete sull’andamento scolastico di vostro figlio è il colloquio a tu per tu con l’insegnante. A differenza dei voti e della pagella, un colloquio personale permette di esaminare a fondo con calma tutti gli aspetti del rendimento scolastico del ragazzo.
  • 2
    Il colloquio dà ai genitori la possibilità di rivolgere all’insegnante domande su qualsiasi particolare e di giungere perciò, a una completa comprensione del loro figliolo. Inoltre permette all’insegnante di chiarire meglio i suoi punti di vista, di presentare lavori eseguiti a scuola dal bambino, i disegni, i compiti scritti e simili.
  • 3
    I genitori e l’insegnante possono concordare un comune piano d’azione per il futuro, allo scopo di favorire il pieno sviluppo intellettuale del bambino. Nonostante i grandi vantaggi del colloquio diretto genitori-insegnante, solo raramente si riesce a trovare il modo di sfruttare a pieno questo mezzo tanto efficace.
  • 4
    L’ostacolo più grande è la mancanza di tempo. E’ chiaro che l’insegnante non può nella stessa mattinata far lezione ai ragazzi e parlare a lungo con i genitori. Da qui la necessità di trovare altre ore disponibili.
  • 5
    E’ per questo che il direttore o il preside della scuola stabilisce in accordo con l’insegnante un’ora alla settimana in cui i genitori possono conferire tranquillamente col maestro o professore del proprio figlio.
  • 6
    A volte, però, i genitori che chiedono udienza all’insegnante sono numerosi, e allora i colloqui si svolgono purtroppo affrettatamente e i risultati sono meno soddisfacenti di quanto potrebbe essere utile.
  • 7
    Da qui la necessità da parte dei genitori di recarsi molto spesso a parlare con l’insegnante in modo che attraverso frequenti, anche se brevi, colloqui si possa realizzare quella perfetta collaborazione tra scuola e famiglia così necessaria per l’educazione del bambino.
  • 8
    Spesso le ore di visita fissate dall’insegnante non coincidono con l’orario lavoro dei genitori; in questo caso sarà bene che il bambino renda nota all’insegnante la situazione, in maniera che si possano stabilire contatti telefonici, o incontri in ore diverse da quelle fissate.
  • 9
    Purtroppo molti genitori danno una reale importanza solo alle pagelle e perciò non capiscono il grande valore di questi colloqui, dove spesso non si dovrebbe solo accennare alle votazioni riportate dall’alunno, ma parlare soprattutto del suo carattere e del suo comportamento.
  • 10
    Vi sono poi madri e padri che pur avendo appreso una quantità di notizie sul comportamento scolastico del figlio, non sanno avvantaggiarsene per collaborare con l’insegnate all’educazione del ragazzo.
  • 11
    Altri genitori hanno timore di parlare con gli insegnanti di loro figlio. Ricordando i tempi in cui i loro genitori venivano convocati a scuola solo quando c’era da ascoltare qualche lamentela, temono il colloquio persuasi che si riduca soltanto a una critica pedante.
  • 12
    Questi colloqui vengono, a volte, integrati da riunioni collettive di tutti i genitori degli alunni di una data scuola, e sotto la direzione del preside o del direttore si tengono discussioni sui principali problemi che riguardano i ragazzi.
  • 13
    Il fatto che colloqui e riunioni siano destinati a tutti i genitori e non soltanto a quelli i cui figli non danno un ottimo rendimento scolastico, serve a diminuire la tensione e a stabilire una migliore collaborazione tra scuola e famiglia.
  • 14
    Il colloquio non è facile né per i genitori né per gli insegnanti. Il problema si semplifica quando si tratta di quei ragazzi che non si presentano difficoltà di nessun genere. Questi casi costituiscono eccezioni.
  • 15
    Quasi tutti i ragazzi hanno lati che potrebbero migliorare se gli adulti riuscissero a trovare un sistema migliore per guidarli. E’ inevitabile che una discussione su problemi di questo genere sembra implicare un certo atteggiamento critico verso l’operato, sia della famiglia, sia della scuola.
  • 16
    E la maggior parte di noi, sia l’insegnanti che genitori, troviamo difficile accettare tutto ciò che sa di critica. Perchè il colloquio riesca utile occorre che l’insegnante usi tatto, trattando con molta cautela problemi che i genitori non sono in grado di capire.
  • 17
    Da parte dei genitori, si richiede fiducia nell’insegnante e la convinzione che egli non vuole e non cerca che il bene del ragazzo, proprio come loro. Questa maturità reciproca da parte dei genitori e dell’insegnante non è facile da raggiungere.
  • 18
    Occorre esperienza di collaborazione prima che gli adulti possano discutere una questione senza difficoltà, con fiducia e comprensione reciproca. Quando gli insegnanti hanno avuto l’occasione di conversare amichevolmente coi genitori durante i colloqui settimanali e le riunioni scolastiche o in altre occasioni.
  • 19
    Quando insomma il colloquio non è l’unico, ma uno dei tanti incontri, allora produce generalmente buoni risultati. I genitori possono contribuire notevolmente a rendere molto più utile il colloquio, prendendo l’iniziativa di conoscere l’insegnante, prima che venga il giorno destinato al colloquio ufficiale.
  • 20
    E’ importante che genitore ed insegnanti abbiano una visione realistica dei risultati di un colloquio. Un fine è evidente; il colloquio dovrebbe dare ai genitori un quadro completo e chiaro del bambino a scuola: come agisce, come si comporta con gli adulti e con i compagni, quali sono i punti deboli e quali le doti, in quali settori ha fatto progressi ed in quali è in ritardo.
  • 21
    Certamente i genitori dovrebbero sentirsi liberi di porre qualsiasi domanda, senza esitare per timore di passare il “limite”. Il colloquio è per la famiglia, l’occasione di avere un rapporto diretto dall’unica persona che è “sul posto”, cioè l’insegnante.
  • 22
    Allo stesso modo, esso dà all’insegnante la possibilità di ampliare le proprie cognizioni sulla vita che il bambino conduce in famiglia e sulle sue esperienze extra-scolastiche: così potrà capirlo meglio.
  • 23
    Per essere realistici, tuttavia, bisogna ammettere che raramente in un colloquio si riesca a passare in rassegna tutti i punti che dovrebbero essere discussi. Al termine di un colloquio, i genitori e l’insegnante dovrebbero essere persuasi che c’è stato uno scambio di informazioni molto utile ed aperto, e che si è spianata la via per ulteriori e forse più utili incontri.
  • 24
    Il colloquio non si fa solo per riferire sull’andamento passato, ma anche per mettere a punto i progetti per il futuro. Ed in questo, occorre molto realismo. L’insegnante ha il pù delle volte una buona capacità professionale e una grande esperienza.
  • 25
    I genitori conoscono bene il proprio figlio, ma nessuna delle due parti può fare miracoli. Durante un qualsiasi colloquio, né i genitori né gli insegnanti potranno ideare o attuare un piano che risolva tutti i problemi del bambino.
  • 26
    Molti incontri dovrebbero concludersi semplicemente col proposito che tanto gli uni che gli altri continuino a pensare e a meditare. Questo è forse il risultato più soddisfacente, anche se non accontenterà coloro che ritengono semplici i problemi della vita.
  • 27
    Una regola fondamentale che genitori ed insegnanti devono imparare assolutamente è quella di andare cauti con le soluzioni troppo semplici: di rado, infatti, esse toccano davvero il nocciolo della questione.
  • 28
    Lo scambio d’informazioni e la volontà di continuare a cercare le soluzioni e ad incontrarsi in via ufficiale e in via amichevole, porteranno ad un miglioramento nella vita di un ragazzo anche se al termine di un colloquio si è avuta l’impressione di aver concluso poco.
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16 novembre 2011 3 16 /11 /novembre /2011 22:29

Ilium è un romanzo di fantascienza scritto da Dan Simmons nel 2003. Due anni dopo lo stesso autore scrive Olympos, secondo e ultimo capitolo della saga. In Italia entrambi i libri sono pubblicati in due volumi separati, per un totale di quattro libri.

I volumi pubblicati in Italia hanno come sottotitoli, rispettivamente, L'assedio e La rivolta.

Ilium: L'assedio [

Il racconto si sviluppa alternativamente fra tre scene principali. Nell'ordine in cui vengono presentate incontriamo:

  • Thomas Hockenberry, professore universitario del ventunesimo secolo e studioso dell'Iliade, si ritrova sulla Terra del 1200 a.C. per controllare lo svolgimento della guerra di Troia per conto degli dèi dell'antica Grecia. Gli dèi, situati in un 'altra dimensione (dove vive lo stesso Hockenberry), sono però dotati di strumenti tecnologici avanzatissimi grazie ai quali impongono la loro volontà sia su Hockenberry e altri nella sua stessa situazione che sui protagonisti dello scontro sulla Terra. Hockenberry e gli altri scoliasti non ricordano alcun particolare della loro vita precedente, ma sembrano gli unici, eccetto Zeus a conoscere il futuro della guerra, grazie all'Iliade. Come nel poema omerico, fra gli dèi esistono tensioni e capricci e Hockenberry riceve da parte della sua Musa, insieme a congegni che gli garantiscono l'invisibilità e la capacità di teletrasportarsi, l'incarico di uccidere Atena al momento opportuno.
  • In un futuro imprecisato la Terra è ridotta a un pianeta popolato solo da qualche migliaio di umani controllati e serviti da misteriosi esseri organici e robotici che ne garantiscono il benessere e il divertimento. Ogni essere umano vive spostandosi da un centro abitato all'altro grazie al fax, una sorta di teletrasporto, e senza la minima conoscenza scientifica. La vita di tutti gli umani dura esattamente 100 anni (cinque Ventine) al termine dei quali questi vengono faxati in due anelli orbitali che circondano il pianeta, una sorta di aldilà dove si trova lo spedale, struttura che permette la "riparazione" di uomini morti prematuramente. Harman (unico uomo del pianeta in grado di leggere), novantanovenne e prossimo all'ascensione agli anelli, trascina i suoi amici Ada, Daeman e Hannah nella ricerca di una nave spaziale che gli permetta di raggiungere gli anelli e prolungare la sua vita. Durante tale ricerca, si incontrano con Savi, una misteriosa donna Ebrea che pare in vita da 1400 anni e con Odisseo.
  • Nella stessa dimensione temporale, sui satelliti di Giove e sui pianeti esterni prospera un civiltà formata da androidi biomeccanici chiamati moravec. Un gruppo di questi fra cui Mahnmut di Europa e Orphu di Io viene inviato su Marte per far luce su intense perturbazioni del campo quantico localizzate sul pianeta, che minacciano di cancellare parte del sistema solare dall'Universo. All'entrata nell'atmosfera marziana, la navicella dei robot viene distrutta da ciò che pare un cocchio guidato da un dio greco; all'atterraggio sopravvivono solo Mahnmut e Orphu che trovano il pianeta completamente terraformato e abitato da piccoli omini verdi (detti POV o zek) il cui compito è erigere un gran numero di statue di un umanoide sconosciuto in riva al grande oceano planetario. I due moravec sopravvissuti hanno il compito di raggiungere Olympus Mons, il più grande vulcano marziano e attivarvi un misterioso Congegno che dovrebbe risolvere la crisi.

Thomas Hockenberry si invaghisce in seguito della bella Elena, sposa di Menelao, e studia un piano per rivoltare entrambi gli eserciti contro gli dèi e l'Olimpo.

Ilium: la rivolta

Thomas Hockenberry, grazie agli strumenti della Musa, riesce a convincere sia Achille che Ettore, capi dei rispettivi schieramenti di combattere insieme contro gli dèi. IL primo scontro si tiene dinanzi le mura di Troia e gli dèi invulnerabili, grazie alla loro tecnologia riescono a sconfiggere i Greci e i Troiani.

Intanto Mahnmut e Orphu riescono a raggiungere Olympus Mons che scoprono essere sede di tutti gli dèi dell'Antica Grecia. Qui incontrano proprio Thomas Hockenberry, grazie al quale riescono a piazzare il Congegno sul fondo del lago al centro del vulcano e a teletrasportarsi sulla Terra fra Greci e Troiani.

Sulla Terra del futuro intanto, Harman, Daeman e Savi riescono a raggiungere gli anelli dove scoprono che i centenari che giungono li vengono divorati da un mostro chiamato Calibano, a causa del quale Savi trova la morte. Qui vengono a conoscenza anche dell'esistenza di Prospero e Ariele, due entità autocoscienti che formano rispettivamente la logosfera e la biosfera terrestri. Grazie ai suggerimenti di Prospero i due umani rimasti riescono a distruggere lo spedale e fuggire dagli anelli; grazie al loro gesto i servitori che hanno mantenuto in vita gli umani per tanto tempo vengono disattivati, così da costringere i terrestri a imparare di nuovo a sopravvivere (Odisseo li informa di un conflitto imminente che li interesserà e li incita a prepararsi a tale evento).

I capitoli finali vedono l'attivazione del Congegno dei moravec che apre contemporaneamente tutti i tunnel quantici utilizzati dagli dèi per andare da Marte alla Terra e permette ad Achei e Troiani di raggiungere Olympus Mons e di affrontare in campo aperto gli dèi.


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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 12:06

 

Istruzioni

  • 1
    Quanti di voi, almeno una volta nella vita, si sono trovati di fronte ad un trasferimento? E non parliamo del semplice trasloco, del passaggio da una casa ad un’altra magari più grande, qualche isolato più in giù.
  • 2
    Se il trasferimento riguarda un’altra città, già diventa dura se la città rimane nella stessa provincia. Molto più dura se si tratta addirittura di dover cambiare regione. Si perché in questo caso si parla di un cambiamento molto più ampio.
  • 3
    Quali possono essere i motivi di un trasferimento? Esistono varie tipologie. Vediamone le più comuni. Iniziamo dal trasferimento lavorativo, che può essere volontario, quindi direttamente richiesto al datore di lavoro, o coattivo, vale a dire imposto.
  • 4
    Trasferimento per amore, quando si decide di compiere questo grande passo per la persona amata, trascurando tutte le difficoltà che si incontreranno, perché il fatto di ricongiungersi alla propria dolce metà è già di per sé rassicurante.
  • 5
    Trasferimento per motivi familiari. A volte dei seri motivi familiari, spingono la persona ad allontanarsi dalla sua città per ricongiungersi ai propri cari che versano in difficoltà economiche o che hanno problemi di salute.
  • 6
    Ovviamente se trasferendosi si ritorna al paese natio, le difficoltà che si incontreranno saranno sicuramente minori, perché comunque il posto risulta abbastanza familiare ed i componenti della nostra famiglia o altre persone a noi care probabilmente vivono ancora là.
  • 7
    Il problema è trasferirsi in una città totalmente sconosciuta. Per riuscire ad ambientarsi bisogna innanzitutto capire quali sono le associazioni di riferimento della nuova città, che ci aiuteranno a conoscere il territorio.
  • 8
    Cerchiamo su internet e vediamo se nella zona c’è qualche associazione, indirizzandoci prima a quelle più vicine ai nostri interessi. Solitamente si trovano con abbastanza facilità associazioni di aggregazione giovanile.
  • 9
    Se si hanno interesse ambientali e di sostenibilità si potranno cercare associazioni tipo wwf, legambiente, arci e commercio equo solidale e poi associazione costituitesi a livello locale per fronteggiare particolari situazioni.
  • 10
    Se si hanno interessi politici invece si può far riferimento a sedi di partito. Ce ne ssono diverse di differente bandiera in quasi ogni città anche se piccola. Basterà informarsi su internet o meglio fare un giro nel centro storico.
  • 11
    Partecipare ad attività locali di aggregazione, ad esempio se la nuova località è di mare, molto probabilmente a ridosso della stagione estiva organizzeranno le consuete “pulizie della spiaggia” volontarie.
  • 12
    Insomma il segreto è buttarsi fin da subito nella vita sociale della nuova città, ed è assolutamente provato che più la città è piccola, più la risposta dei nuovi concittadini sarà positiva al vostro arrivo.
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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:30

I lavoratori che interrompono l’attività lavorativa o che vogliono aumentare l’importo della loro pensione possono continuare a versare dei contributi volontari.

 

La domanda alla contribuzione volontaria deve essere accettata dall’Ente di previdenza.

 

Chi li può versare

Chi ha maturato almeno 5 anni di contributi effettivi o chi ha maturato almeno tre anni di contributi nei 5 anni che precedono la domanda di contribuzione volontaria, con una eccezione: i lavoratori part time, gli stagionali o i parasubordinati possono aver versato soltanto un anno di contributi nei 5 anni precedenti.

 

È possibile richiedere all’Ente di previdenza il permesso di continuare con la contribuzione volontaria se si è lavoratori parasubordinati e si vuole continuare a versare i contributi nei periodi in cui si smette di lavorare. Oppure anche quando ci si astiene dal lavoro tra i tre e gli otto anni di vita del bambino o quando si usufruisce di permessi come allattamento o assenza per malattia del bambino quando questi ha tra i tre e gli otto anni.

 

Quanto e quando si devono pagare

I contributi da pagare sono relativi a quanto si è guadagnato nel periodo precedente di attività lavorativa, in base alla categoria a cui si appratiene.

 

Si paga ogni tre mesi: entro il 30 giugno per i mesi da gennaio a marzo; entro il 30 settembre per i mesi da aprile a giugno; entro il 31 dicembre per i mesi di luglio settembre; entro il 31 marzo per i mesi da ottobre a

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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:26

La riforma del commercio, introdotta dal Decreto Legislativo n. 114 del 31 marzo 1998, ha modernizzato il settore adeguando la normativa a quella della maggior parte dei paesi europei, oggi la procedura da seguire per poter aprire un negozio è semplice. La legge Bersani ha liberalizzato difatti il commercio, vediamo come. In sostanza, dal 2006, chiunque può aprire un negozio facilmente se inferiore ai 250 mq di superficie e destinarlo alla vendita di qualunque cosa, purché sia legale. Sopra i 250 mq di superficie resta la necessità della licenza. Per vedere alcune realizzazioni di sogni e idee.

BUROCRAZIA

Comunicazione al Sindaco: non occorrono più le vecchie licenze, per gli esercizi commerciali, la cui ampiezza non supera i 250 metri quadri nei comuni con più di 10.000 abitanti ed i 150 metri quadri nei paesi con meno di 10.000 abitanti, non occorre più richiedere al Comune l'autorizzazione amministrativa a vendere, cioè la vecchia licenza. Basta, semplicemente, mandare una comunicazione al Sindaco, assicurando il rispetto di tutte le normative che regolamentano il settore.

Non occorre più l'iscrizione al REC (Registro Esercenti di Commercio): prima della riforma tutti coloro che esercitavano il commercio, dopo aver frequentato un corso di formazione, dovevano iscriversi al REC; oggi, invece, l'obbligo sussiste esclusivamente, per chi ha un bar, un ristorante o un albergo.

Non sono più previste le distanze minime tra attività commerciali concorrenti. Due bar possono adesso essere anche vicini. Rispetto ai settori merceologici, prima della riforma i prodotti in vendita erano distinti in numerose tipologie, oggi, invece, sono suddivisi in due: alimentari e non alimentari.

Gli esercizi di vendita sono inoltre stati suddivisi in tre tipologie: esercizi di vicinato (quelli con una superficie di vendita non superiore a 250 mq); medie strutture di vendita (quelli con una superficie di vendita superiore a 250 mq. e fino a 2.500 mq.); grandi strutture di vendita (quelli con una superficie di vendita superiore ai 2.500 mq).

Per capire come aprire una partita Iva, quali devono essere le caratteristiche dei locali dove aprire un negozio, cosa fare per i contributi previdenziali per malattia e pensione ecc. l

REQUISITI PERSONALI E PROFESSIONALI

Requisiti personali
Per esercitare l'attività commerciale occorre essere in possesso di alcuni requisiti soggettivi previsti dall'art. 5, commi 2 e 4, del D.L.vo 114/98. Non possono cioè esercitare l'attività commerciale, salvo che abbiano ottenuto la riabilitazione coloro che sono stati dichiarati falliti, coloro che hanno riportato alcune condanne penali o sono sottoposti a particolari misure di prevenzione. Il divieto di esercizio dell'attività commerciale permane per la durata di 5 anni.

 

Requisiti professionali (necessari per il settore alimentare)

Per il settore alimentare, occorre avere frequentato con esito positivo un corso professionale per il commercio relativo al settore merceologico alimentare, istituito o riconosciuto dalla Regione ecc.

In caso di società il possesso dei requisiti professionali è richiesto con riferimento al legale rappresentante o ad altra persona specificamente preposta all'attività commerciale.

DOVE INFORMARSI, A CHI CHIEDERE, PER APRIRE UN NEGOZIO

Prima tappa il SUAP    sportello unico attività produttive del vostro comune di residenza per le attività produttive. Lo Sportello Unico serve come referente unico per tutte le pratiche amministrative e come sportello informativo in generale per gli aspiranti imprenditori.

RIFERIMENTI DI LEGGE

I riferimenti normativi che potete consultare sono: decreto legge n. 223 del 2006 e relativa legge di conversione n. 248 del 2006; secondo pacchetto Bersani, ovvero decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2007 e legge di conversione n. 40 del 2007. L'esercizio di qualunque attività di vendita al dettaglio su aree private è inoltre subordinato al rispetto delle norme relative ai regolamenti di polizia urbana, annonaria e igienico-sanitaria, dei regolamenti edilizi e delle norme urbanistiche nonché di quelle relative alle destinazioni d'uso, che può essere autocertificato.



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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:24
Aprire il tuo conto corrente BancoPosta Click non è mai stato così semplice
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Il bonifico di riconoscimento dovrà essere di almeno 100 euro ed effettuato sul conto di servizio di Poste Italiane (coordinate IBAN IT75F0760103200000088109368) indicato nella mail con le istruzioni necessarie per completare l'apertura. Se vuoi aprire il conto BancoPosta Click e cointestarlo con un'altra persona basterà che ciascun cointestatario effettui un bonifico di almeno 100 euro.

Stampa, firma e spedisci il modulo, insieme alla fotocopia del documento d'identità e la ricevuta del bonifico, con posta affrancata a:

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Casella postale 1100
38121 Trento (TN)

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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:20
Le origini  

Nasce a Chicago nell'Illinois il 21 luglio 1951 in una famiglia benestante; il padre, Robert Fitzgerald Williams (1906-1987), era un dirigente della Ford Motors del Midwest con origini inglesi, gallesi e irlandesi; la madre, Laura McLaurin Smith (1922-2001), era una modella nata a Jackson (Mississippi) da una famiglia di remote origini francesi, che lo introduce sin da piccolo nel mondo dell'intrattenimento.

Da ragazzo Robin è un solitario, e si dedica soprattutto agli studi e allo sport. Il carattere della sua infanzia è completamente diverso da quello oggi conosciuto al pubblico di tutto il mondo. Il piccolo Robin preferisce chiudersi in se stesso invece che uscire a giocare con gli altri bambini. Una sua passione era quella di collezionare soldatini, coltivata all'interno delle mura di casa. Arrivata l'epoca del liceo si iscrive alla scuola locale.

Williams crebbe a Bloomfiled Hills, nel Michigan e a Marin, in California. Mentre era in California, Robin finì la Redwood High School a Larkspur e crebbe nel sobborgo Tiburon, a San Francisco. In Michigan, frequentò la prestigiosa Country Day School, un college-scuola preparatoria, da cui uscirono molti altri prestigiosi alunni, come Steve Ballmer della Microsoft, e Courtney Vance di Law & Order: Criminal Intent. In un'intervista Robin ha detto che quando vide Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba, immediatamente decise di diventare un attore.

Gli inizi 

Nel 1967 la famiglia di Williams si trasferì in California. Robin si diplomò nel 1971 e si iscrisse alla facoltà di scienze politiche al Claremont Men's College, dove ebbe inizio la sua passione per il teatro. Abbandonati gli studi si iscrisse al prestigioso istituto di recitazione drammatica, Juilliard School di New York, con John Houseman come maestro. Tra i suoi talenti vi fu quello del mimo, grazie al quale si mantenne guadagnando i primi soldi. Diplomatosi presso la Juilliard, Williams fece ritorno in California, a San Francisco, per iniziare la sua carriera di attore di commedie a teatro, rivelandosi subito un comico emergente. Nel 1976 superò un importante provino e poté iniziare la sua carriera, apparendo anche al The Richard Pryor Show.

Il debutto in televisione e al cinema

Nel 1977 Garry Marshall gli offre una grande opportunità, proponendogli il ruolo del protagonista, un simpatico alieno, della serie televisiva Mork & Mindy, spin-off tratto da un'altra famosa serie televisiva, Happy Days. Il personaggio, interpretato dal 1978 al 1982, gli dona una grande notorietà presso un vasto pubblico internazionale, imprimendosi in maniera indelebile nella fantasia di milioni di telespettatori. Nonostante il gran successo, in pochi riescono a immaginare le grandi potenzialità del buffo attore che interpreta Mork. Il caratteristico saluto del personaggio, che compariva fra i terrestri allargando le dita e dicendo "Na-no Na-no" diventa un tormentone. Fu il suo trampolino di lancio per il cinema.

A partire dai tardi anni '70, e per tutti gli anni '80, Williams inizia a conquistare il pubblico con le sue stand-up comedy, e con tre episodi speciali della commedia dell'HBO Off The Wall (1978), An Evening with Robin Williams (1982) e Robin Williams: Live at the Met (1986). I suoi lavori standup sono stati molto importanti per la sua carriera, come ha poi dimostrato il suo one-man show (anche su DVD) Robin Williams Live on Broadway (2002). È stato votato 13° nella lista della Comedy Central's tra i 100 più grandi stand-up di tutti i tempi.

Williams apparve anche in un episodio di Whose Line Is It Anyway? (Stagione 3, Episodio 9: 16 novembre 2000).

Nel 1978 sposa Valerie Velardi.

Il successo

Uno dei primi ruoli cinematografici di rilievo è per il film Popeye - Braccio di ferro di Robert Altman, che non riceve una grande accoglienza dalla critica. L'anno seguente si trova al fianco di Glenn Close ne Il mondo secondo Garp, nel quale la situazione cambia radicalmente, e l'attore è in grado di offrire un assaggio delle future interpretazioni, fluviali e virtuosistiche, nelle quali si cimenta in una vasta gamma di variazioni mimiche e vocali.

Lanciato da questa seconda esperienza, ottiene la consacrazione nel firmamento delle star di Hollywood nel 1987 con la strepitosa interpretazione di Good Morning, Vietnam, nel quale si trova a proprio agio in un ruolo che sembra cucitogli addosso dal regista Barry Levinson: Williams nel film è Adrian Cronauer, militare americano che lavora come deejay per la radio dell'esercito statunitense, ascoltata tutti i giorni dai soldati impegnati in Vietnam. Il ruolo di questo personaggio ribelle, anticonformista, ma anche molto tormentato dai sensi di colpa, si addice particolarmente a Williams, che viene lasciato libero di improvvisare e di scatenare tutta la sua incontenibile energia, che sfiora il delirante. L'interpretazione gli procura una nomination agli Oscar, la prima della sua carriera, ma l'attore non ottiene la statuetta nonostante il grande consenso riscosso, aggiudicandosi comunque un Golden Globe.

La consacrazione [modifica]
Robin Williams

L'anno seguente si riconferma grande attore con L'attimo fuggente, film cult per il quale ottiene la sua seconda nomination, e successivamente un altro premio Oscar sfiorato. Nel film di Peter Weir Williams interpreta il ruolo del professor John Keating, tenace e rivoluzionario, fuori dagli schemi in un liceo "vecchio stile" e conservatore; il personaggio ritratto da Williams è diventato il "prototipo" neo-romantico di professore-modello per milioni di studenti. Grazie a questa seconda prova convince sia la critica, sia quelli che erano stati suoi detrattori, che rimangono convinti definitivamente della sua abilità, tanto nell'interpretare ruoli tragici che comici.

Un'altra grande prova la dà in Risvegli, film del 1990 con Robert De Niro, nel quale Williams interpreta la parte del dottor Malcolm Sayer. Un anno dopo è un professore di storia medievale colpito da una follia lucida in La leggenda del re pescatore, con una spalla del calibro di Jeff Bridges.

Nel 1991 è un cresciuto Peter Pan in Hook - Capitan Uncino di Steven Spielberg, mentre l'anno dopo, nel 1992, è Leslie Zevo, l'eccentrico proprietario di una particolare fabbrica di giocattoli in Toys - Giocattoli. Nello stesso anno, spinto dalla sua amica Whoopi Goldberg, venne scelto per comparire nell'episodio "A Matter of Time" della serie Star Trek: The Next Generation, ma dovette disdire a causa di un problema di impegni.

Nel 1993 conquista il pubblico di grandi e piccoli nel divertente e duplice ruolo di papà e colf in Mrs. Doubtfire, mentre due anni dopo è il protagonista di Jumanji.

Nel 1996 accanto a Nathan Lane interpreta una "storica" coppia gay nel remake statunitense de Il vizietto, dal titolo Piume di struzzo, nel quale figura anche Gene Hackman, nel ruolo dell'intransigente suocero.

Successivamente vediamo Williams in ruoli più oscuri, come in Eliminate Smoochy, One Hour Photo, Insomnia, The Final Cut e Una voce nella notte, un thriller riguardo a uno spettacolo radiofonico che fa crescere l'amicizia con un bambino che potrebbe non esistere.

Famoso per le sue abilità di improvvisazione e impersonificazione, le sue performances sono spesso travolte da uno humour ingegnoso e veloce, che gli ha fatto guadagnare la nomina di uno dei migliori artisti d'impronta di tutti i tempi. Secondo il commento contenuto nel DVD di Aladdin della Disney, in cui diede la voce allo spassosissimo Genio (che nella versione italiana vanta un altrettanto fenomenale Gigi Proietti), la maggior parte dei dialoghi del Genio vennero improvvisati. È molto abile nel mimo, e Williams ha detto di aver iniziato da bambino, quando imitava l'accento della sua zia del sud.

Gli anni recenti
La stella di Robin Williams nella Hollywood Walk of Fame.

Tra i successi degli ultimi anni vi sono Will Hunting - Genio ribelle, del 1997, a fianco della giovane star emergente Matt Damon, grazie al quale vince finalmente la statuetta come "miglior attore non protagonista", e la pellicola fantasy Al di là dei sogni.

Continua a saper alternare parti comiche e spensierate, come nel film di fantasia e animazione della Disney Flubber - Un professore tra le nuvole, a ruoli seri e impegnati, come nelle pellicole sentimentali e drammatiche Patch Adams e L'uomo bicentenario.

Tra i suoi lavori più recenti, e tutt'altro che comici, segnaliamo Jakob il bugiardo, ambientato in un campo di concentramento nazista, Insomnia, in cui riveste il ruolo di un assassino, e One Hour Photo, in cui interpreta un commesso di un centro fotografico, bonario ma estremamente solo, morbosamente affezionato ai suoi clienti, che, dopo essere stato licenziato, perde la testa.

Nel 2006 è la stella di cinque film, tra cui L'uomo dell'anno, ed è stato l'ospite a sorpresa nel Nickelodeon Kids' Choice Awards dello stesso anno. È anche apparso in un episodio di Extreme Makeover: Home Edition che venne trasmesso il 30 gennaio del 2006.

Era stato chiamato a interpretare Riddler in Batman Forever, finché Burton non ha fermato il progetto. Williams era stato fin dall'inizio un candidato per la parte di Joker in Batman, e ha espresso interesse nell'interpretare questo ruolo nel sequel di Batman Begins del 2005.

È stato chiamato da Chris Diamantopoulos per il documentario per tv, Behind the Camera: The Unauthorized Story of Mork & Mindy (2005) che parte dall'arrivo dell'attore a Hollywood come commediante fino a quando venne scelto per il ruolo di Mork.

Nella trasmissione televisiva statunitense Inside the Actor's Studio, Al Pacino ha dichiarato che Williams è uno dei suoi attori preferiti.

Nel 2011 è testimonial insieme alla figlia Zelda del videogioco The Legend of Zelda - Ocarina of Time 3D per la piattaforma Nintendo 3DS e di The Legend of Zelda - Skyward Sword per Nintendo Wii.

Vita personale

Dal punto di vista della vita privata, a dispetto della sua amabile personalità, Williams ha avuto più di un problema.

Negli anni ottanta, proprio mentre la sua stella cominciava a splendere, condusse una vita sregolata che gli procurò problemi di droga a causa dell'abuso di cocaina, tant'è vero che era presente alla tragica sera in cui il celebre attore John Belushi, suo grande amico, morì ucciso da una overdose. I due si erano visti la sera prima in una stanza dell'albergo "Chateau Marmont", sul Sunset Boulevard Los Angeles insieme a Robert De Niro, Jack Nicholson e Cathy Smith, tossicodipendente e spacciatrice che ha causato la morte dell'attore iniettandogli una dose di eroina, droga mai usata prima da John, dopo la dose di cocaina, che Belushi aveva preso di sua spontanea volontà.
Dopo dieci anni di matrimonio, nel 1988 divorziò dalla moglie Valerie, dalla quale aveva avuto un figlio di nome Zachary, quando i giornali rivelarono una sua relazione con Marsha Graces, la bambinaia del figlio. Nel 1989 sposò Marsha, dalla quale ebbe due figli (di cui una femmina che ha chiamato Zelda, nome di una principessa protagonista della serie di videogiochi The Legend of Zelda di Nintendo, che Williams adora). Con Marsha diede vita a una propria compagnia di produzione, la Blue Wolf. Nel 2008 i due annunciano di non essere più sposati. Il 23 ottobre 2011, l'attore si sposa per la terza volta con Susan Schneider, una graphic designer conosciuta nel 2009.

Nonostante alcuni scandali, il pubblico ha sempre continuato a seguirlo e oggi Robin Williams è sicuramente una delle più amate celebrità statunitensi.

Ai primi di marzo 2009 non si è sentito bene e ha dovuto rinviare quattro date del suo one-man show "Weapons of Self-distruction" ("armi di autodistruzione"). Le sue condizioni si sono aggravate a tal punto che il 5 marzo è stato ricoverato in terapia intensiva in un ospedale di Miami (Florida). Benché migliorato, l'11 marzo l'attore si è dovuto sottoporre a un'operazione di sostituzione della valvola aortica[1]; il chirurgo ha confermato che l'operazione è riuscita.

Williams è stato per molti anni grande amico dell'attore Christopher Reeve e in virtù di ciò ha elargito milioni di dollari per la ricerca e l'assistenza medica allorché Reeve rimase paralizzato causa una caduta da cavallo.

Premi

Premio Oscar
Golden Globe [modifica]

Filmografia

Attore
Doppiatore

Doppiatori italiani

Nelle versioni in italiano dei suoi film, Robin Williams è stato doppiato da:

  • Carlo Valli in: Tempi migliori, Good Morning, Vietnam, L'attimo fuggente, Cadillac man, Mister occasionissima, L'altro delitto, Toys - Giocattoli, Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre, Le cinque vite di Hector, Nine Months - Imprevisti d'amore, A Wong Foo, grazie di tutto! Julie Newmar, Piume di struzzo, Jack, L'agente segreto, Hamlet, Harry a pezzi, Flubber - Un professore tra le nuvole, Will Hunting - Genio ribelle, Al di là dei sogni, Patch Adams, One Hour Photo, Insomnia, Un amore sotto l'albero, The Final Cut, The Big White, Vita da camper, L'uomo dell'anno, Licenza di matrimonio, La musica nel cuore, Law & Order: Special Victims Unit, Il papà migliore del mondo, Daddy Sitter
  • Marco Mete in Le avventure del barone di Münchausen, Risvegli, La leggenda del re pescatore, Hook - Capitan Uncino, Homicide, Jumanji, Due padri di troppo, Friends, Jakob il bugiardo, L'uomo bicentenario, Una voce nella notte, Una notte al museo, Una notte al museo 2 - La fuga
  • Gil Baroni in Happy Days
  • Oreste Lionello in Mork & Mindy (st. 1-2)
  • Sandro Pellegrini in Mork & Mindy (st. 3-4)
  • Massimo Giuliani in Mosca a New York
  • Massimo Lopez in Popeye - Braccio di ferro
  • Luca Ward in Il mondo secondo Garp
  • Mario Cordova in Come ti ammazzo un killer
  • Ugo Pagliai in Eliminate Smoochy

Nelle edizioni italiane dei film in cui Williams veste il ruolo di doppiatore, la voce dell'attore è stata sostituita da:

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11 novembre 2011 5 11 /11 /novembre /2011 10:17

 

 

Il suono è una sensazione uditiva data dalla vibrazione di un corpo elastico; le sue caratteristiche sono:

-Altezza

-Intensità

-Timbro

-Durata

 

-Altezza

Ci fa distinguere i suoni in acuti e gravi; cioè alti e bassi. Deriva dal numero delle vibrazioni del corpo elastico.

-Durata

Un suono ha un inizio detto attacco e una fine chiamata stacco cioè quando termina la vibrazione.

-Intensità Un suono può essere debole (nel linguaggio musicale si dice PIANO)oppure forte. E’ data a parità di numero di vibrazioni dalla loro ampiezza.

-Timbro Consente di distinguere uno strumento dall’altro, così come distinguiamo la voce di una persona da quella di un’altra.

Sul pentagramma è possibile codificare con estrema precisione l’altezza e la durata con la relativa simbologia musicale, mentre questo discorso non vale per il timbro e l’intensità.

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1 novembre 2011 2 01 /11 /novembre /2011 21:12

Perché cambiare le corde e con che frequenza cambiarle

Dopo un uso prolungato le corde perdono alcune caratteristiche: il suono è meno brillante, tengono peggio l'accordatura, in alcuni casi si arriva ad avere rumori metallici.

La durata di questo declino varia dal modo di suonare del musicista, dalle ore dedicate dallo studio, dalla qualità delle corde, condizioni ambientali e pulizia delle corde.

La frequenza con cui cambiare le corde della propria chitarra dipende appunto da questi fattori: quanto spesso si suona, quanto sudano le nostre dita (il che alla lunga le corrode) e perfino dalle condizioni climatiche.

Ci sono chitarristi che le cambiano molto di frequente, altri meno. Quel che è certo, è che quando la corda inizia a "friggere", sarà da cambiare (ma attenzione: ci possono essere anche altri fattori che portano a questo suono sgradevole, come ad esempio un'action troppo bassa o le sellette mal regolate).

Per action, s'intende la distanza che c'è tra le corde e il manico stesso, come si vede figura Guitare action
Si fa presente che con un'action più bassa sarà un pochino più facile suonare, anche se, di contro il suo svantaggio è che le corde possono friggere perché tenderanno a sfregare sui tasti. Un'action molto bassa riduce peraltro il volume della chitarra e ne peggiora la timbrica. Ad ogni modo, l'action, per quanto bassa, è sempre un pochino più alta al 12° tasto.

Per far durare maggiormente le nostre corde, è buona norma asciugarle dopo aver suonato, prima di riporre la chitarra e certamente è bene NON usare lo stesso panno per spolverare il corpo della chitarra onde evitare antipatici aloni. Buona norma è lavarsi sempre le mani prima di iniziare a suonare la chitarra.

Una corda alla volta o tutte insieme?

Tra i chitarristi corrono due filosofie per quanto riguarda la ri-cordatura: alcuni sostengono essere dannoso per il manico privarlo di tutte le corde (stress meccanico); altri, facendosi scudo del "per tutti gli interventi di liuteria si tolgono le corde, perché fare un'eccezione?", preferiscono la soluzione più radicale.

Nota:

Se in occasione della ri-cordature doveste decidere di pulire il manico e manutenzione di vario tipo, togliere tutte le corde contemporaneamente facilita molto il compito. Tuttavia, mentre sostituendo una corda per volta bastano piccoli ritocchi, in questo caso siamo costretti a effettuare un set-up molto approfondito! Quindi, in ogni caso, consiglio ai meno esperti di sostituire una corda per volta.

Ri-cordatura

Strumenti necessari:

Strumenti opzionali:

 

Chitarra elettrica modello Tune'o'Matic
  • 1 - Stendere la chitarra su un piano stabile leggermente imbottito in modo da non rigare la vernice dello strumento: è sufficiente stendere un panno sotto il corpo della chitarra e inserire un cuscino sotto il manico, ma non all'altezza della paletta.

 

  • 2 - Allentare le corde (o la corda) fino al completo rilassamento.

A questo punto si possono tagliare le corde con le tronchesine in un qualsiasi punto della loro lunghezza e sfilarle da una parte e dall'altra (si consiglia di tagliare le corde per velocizzare il processo e non rischiare di farsi male con la corda avvolta attorno al piolo, tagliandola mentre la chitarra è ancora accordata: vi schizzeranno in faccia); oppure si possono svolgere completamente e poi sfilare dal ponte.

Attenzione! Le due parti meccaniche che compongono il ponte (tune'o'matic e stop-tail) non sono solidali con lo strumento ma semplicemente appoggiate: potrebbero inavvertitamente cadervi e quindi rovinarsi.

  • 3 - Infilare nel foro dello stop-tail la cima della corda e stenderla (per il momento senza creare pieghe) fino alla paletta. Si dovrebbe sentire la pallina della corda inserirsi bene nella sua sede.
Prima fase della ri-cordatura
  • 4 - Per sapere dove andremo a tagliare la parte eccedente della corda, prendere come riferimento il punto in corrispondenza del piolo successivo. Lasciare però il necessario per poter fare 2 o 3 giri attorno al piolo: se se ne lascia di più, questo causerà l'instabilità dell'accordatura, se se ne lascia meno di uno completo, la corda potrebbe scivolare via. Più o meno sarà la lunghezza di 2 tasti e mezzo che dovrà rimanere come lassità per poi permettere che la corda si avvolga con questi 2 o 3 giri attorno al piolo.
    Riferendosi all'esempio riportato in figura, per tagliare la sesta corda recidere in corrispondenza del piolo della quinta.
Seconda fase della ri-cordatura
  • 5 - Per facilitare l'operazione, consiglio di porre il foro del piolo verso l'esterno. Infilare l'estremità della corda in modo che sporga di 5-6 mm dal foro del piolo.
Terza fase della ri-cordatura
  • 6 - Cominciare ad avvolgere la corda, ruotando in senso anti-orario (grardando la paletta dall'esterno), come mostrato in figura. Affinché la corda non scivoli, avvolgere la corda come suggerito in figura. Per compiere questa operazione ci si può aiutare con l'avvolgi corde, oppure si può scegliere di farla semplicemente a mano.
Quarta fase della ri-cordatura
Pioli by punkettaro.jpeg

Una volta ultimato l'avvolgimento, eseguire la stessa operazione con le altre corde. Successivamente accordare ogni corda, attendere qualche minuto che il manico si stabilizzi e procedere con una seconda accordatura.

Fine della ri-cordatura
  • 7 - Fatto questo, procedere a stirare le corde. Le corde nuove ci mettono del tempo per trovare il loro assetto più performante quando messe in tensione, durante il quale si allungano gradualmente. In termini pratici si traduce come un processo snervante per il musicista, durante il quale la chitarra si scorda continuamente mentre suona.

Per far fronte a questo inconveniente, si usa stirare le corde, inducendo un allungamento forzato. Si esegue su una corda alla volta: imbracciare la chitarra, premere con un dito il primo tasto della corda in esame (per non arrecare stress al capotasto), con l'altra mano afferrare la corda e, allontanandola dalla chitarra, tirare formando un movimento oscillatorio lungo tutta la tastiera.

Le corde sono resistenti, ma attenzione a non eccedere con le corde più fini.

Eseguire questo movimento un paio di volte, intervallando ciascuna sessione con una accordatura dello strumento.

Guitar string stretching by punkettaro.gif

A questo punto accordare! Dopo aver cambiato le corde, la chitarra anche se accordata, tende a scordarsi subito. È quindi possibile che siano necessari più cicli di accordatura perché deve ritornare "in assetto". Accordatura

  • 8 - A questo punto, quando si saranno ultimate tutte le fasi, e solo ora, tagliare l'eccesso di corda rimasto.
Chitarra classica
  • 1- V. fase 1 della chitarra elettrica
  • 2- V. fase 2 della chitarra elettrica
  • 3- Se la muta di corde della chitarra classica presenta delle corde che hanno un'estremità rigida e una più morbida, si deve adoperare la parte più rigida per legarla al ponte.
  • 4- Prendere l'estremità più rigida della corda e farla entrare nel buco del ponte lasciandola sporgere un pochettino, fare una specie di cappio e farla passare sotto 2 volte

Corde chitarra classica Corde chitarra nodo guitar strings knot

Gitara rubin.jpg
Tenere la parte finale della corda giù con un dito attaccata al ponte, invece la parte libera della corda tirarla, così il cappio si stringerà.

  • 5- Andiamo adesso ad infilare la corda nella meccanica. Mettiamo il foro della meccanica rivolto verso il basso, infiliamo la corda e facciamola ripassare da sotto in modo che si crei un altro cappio, poi girare la meccanica, il che la stringe.

Infilare corde meccanica chitarra classica

6- Possiamo tagliare l'eccedenza della corda che sporge dalla paletta. ClassicalGuitar bridge.jpg

Chitarra acustica

Che tipi di corde esistono, il loro spessore e le varie scalature

Chitarra classica
  • Nylon: la prima, la seconda e la terza sono in nylon; le altre tre hanno un'anima di nylon e sono poi rivestite di rame argentato. Nel caso delle corde in nylon non viene specificato il diametro; si usa parlare di tensione: bassa, media, medio-alta o alta tensione. Più la tensione è alta e più ovviamente il suono sarà forte.

Si sconsiglia di montare sulla chitarra classica corde diverse da quelle di nylon, poiché tale chitarra non è dotata di truss rod e con la tensione esercitata da eventuali corde in metallo, il manico potrebbe spezzarsi.

] Chitarra acustica

Le mute per la chitarra acustica vanno dalla scalatura 0.10 alla 0.13, una muta media è generalmente considerata la 0.12. Più spessa sarà la corda, più pieno sarà il suono, ma più difficile sarà da suonare poiché si dovrà applicare una forza maggiore: più grosse saranno le corde, maggiore sarà la tensione a cui sarà sottoposto il manico. Teniamo presente che quando acquistiamo una muta di corde, generalmente le corde sono separate tra loro ed hanno la parte finale (quella che si inserisce nel ponte per intederci), colorata in modo da non sbagliare una corda con un'altra.

MATERIALI CON CUI SONO FATTE LE CORDE:

  • Bronze (bronzo): sono piuttosto brillanti come suono e sono costituite al 90% da rame e al 10% da stagno.
  • Phosphor bronze (bronzo fosforoso): hanno un suono più caldo delle bronze (si dice siano più adatte per il fingerpicking) e sono costituite al 90% da rame, al 10% da stagno e fosforo.
  • Silk and steel: hanno uno strato di nylon oppure di seta tra l'anima di metallo e l'avvolgimento in lega argentata. Hanno un suono molto dolce.
Chitarra elettrica e chitarra semiacustica

Le mute per la chitarra elettrica vanno dalla 0.08 alla 0.13. Le più comuni sono le 0.09 e le 0.10 (stessa cosa anche qui per il suono). Anche per le corde da elettrica vale la stessa cosa che per quelle da acustica: quando acquistiamo una muta di corde, generalmente le corde sono separate tra loro ed hanno la parte finale (quella che si inserisce nel ponte per intederci), colorata in modo da non sbagliare una corda con un'altra.


MATERIALI CON CUI SONO FATTE LE CORDE:

  • Nickel plated: sono le più comuni. Hanno un suono brillante ma bilanciato.
  • Nickel (solo nickel): suono più caldo delle precedenti. Questa è la corda più tipica per le elettriche.
  • Stainless steel (acciaio inossidabile): suono più brillante e più acuto in assoluto. Sono più tipiche per stili quali l'hard rock.

Le corde per chitarra elettrica e semiacustica hanno una comodità in più rispetto alle altre: le varie case, oltre ad impacchettare singolarmente le corde e rendere ben visibile il nome della corda, rende riconoscibile la corda anche una volta uscita dal pacchetto: applica dei circoletti colorati all' estremità della corda (la parte che va nel ponte della chitarra). Quindi sarà davvero difficile confondersi.
Estremità corde colorate chitarra

I rivestimenti (o avvolgimenti) delle corde per chitarra elettrica e semiacustica

Le corde metalliche per chitarra elettrica e semiacustica, possono avere 3 diversi tipi di avvolgimenti (in inglese wound), il che significa che la corda ha una sua anima metallica che poi è rivestita con un determinato tipo di avvolgimento. Risulterà utile saperli distinguere al fine di poter acquistare con cognizione di causa una corda o un set di corde piuttosto che un altro, poiché queste diciture sono espresse sulle varie confezioni. Quando si parla di rivestimento di una corda, si parla sempre delle 3 corde più grosse (Mi, la e re) poiché i 3 cantini sono sempre privi di avvolgimento.

Sezione di una corda Halfwound strings

  • Round wound: è un rivestimento che ha una sezione rotonda ed è uno dei più diffusi. Il tipo di corda sul quale è montato rende un suono brillante.
  • Half round wound: è un rivestimento che ha una sezione più liscia della precedente ma meno della seguente (sta a metà tra le due); anche il suono sta a metà tra i due.
  • Flat wound: è un rivestimento piatto (dall'inglese flat: piatto), il suono è più scuro. Sono corde forse un po' più comode da suonare ed hanno una grande durata. Sono più tipiche per il jazz.
SCALATURA MI cantino LA RE SOL SI MI basso
Extra light 0.10 0.14 0.23 0.30 0.39 0.47
Custom light 0.11 0.15 0.23 0.32 0.42 0.54
Light 0.12 0.16 0.25 0.32 0.42 0.54
Medium 0.13 0.17 0.26 0.35 0.45 0.56
SCALATURA MI cantino LA RE SOL SI MI basso
Extra light 0.08 0.10 0.15 0.21 0.30 0.38
Super light 0.09 0.11 0.16 0.24 0.34 0.44
Light 0.10 0.13 0.17 0.26 0.36 0.46
Medium 0.11 0.13 0.20 0.30 0.42 0.52
Heavy 0.12 0.16 0.20 0.32 0.42 0.54
Extra heavy 0.13 0.17 0.26 0.36 0.46 0.56
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