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5 ottobre 2011 3 05 /10 /ottobre /2011 16:37

Fabrizio De Andrè nasce a Genova Pegli, in Via De Nicolai, il 18 febbraio 1940.

Dopo aver trascorso gli anni della guerra in campagna a Revignano d’Asti, la famiglia De Andrè fa ritorno a Genova, in Via Trieste numero13.

Fabrizio studia al liceo "Cristoforo Colombo" e dopo il diploma si iscrive all’università, frequentando con poca convinzione prima medicina e lettere, poi giurisprudenza, dove supera diciotto esami senza arrivare però alla laurea.

La sua è una normale gioventù da figlio di agiata famiglia della buona borghesia: la scuola, tre mesi di villeggiatura al mare, variegate letture nella biblioteca di casa, ma anche lunghe serate trascorse con Paolo Villaggio, Luigi Tenco, Gino Paoli e il poeta Remo Borzini a parlare di letteratura, di poesia e di cantautori francesi.

A sedici anni compra la sua prima chitarra e il primo amplificatore e si mette a suonare jazz con un gruppo guidato dal pianista Mario De Santis, nel quale capita spesso Luigi Tenco col suo sax tenore; De Andrè si ispira alle sonorità e allo stile del chitarrista americano Jim Hall, suo idolo.

I successivi passi nella musica li muove cantando e suonando in una formazione country e western che si chiama The Crazy Cowboy and Sheriff One, con cui si esibisce nelle feste studentesche.
Nello stesso periodo butta giù le sue prime composizioni, canzoni strane e crude che parlano di suicidi, puttane, drogati e impiccati.

Nel 1958 incide il suo primo 45 giri, Nuvole barocche, passato praticamente inosservato.
Si sposa a ventidue anni con Erica Rignon (detta Puny) e diventa padre di Cristiano a meno di ventitre.

In quel periodo alterna ancora l’hobby della musica ad un impiego negli istituti privati del padre (che aveva a Genova un paio di scuole per ragionieri, periti e geometri).

Il suo primo grande successo è La canzone di Marinella, brano che viene interpretato da Mina nel 1965 diventando subito un best seller.
Nel 1966 esce il suo primo album, Tutto Fabrizio De Andrè. Nel 1976 dopo aver incontrato la cantante Dori Grezzi, sua compagna da allora e da cui ha avuto la figlia Luisa Vittoria (Luvi), acquista un’azienda agricola in Sardegna, nella zona di Tempio Pausiana.

Il 28 agosto 1979 viene sequestrato insieme a Dori Grezzi e per quattro mesi la coppia rimane prigioniera sulle montagne sarde.

 

Fin dalle sue prime incisioni De Andrè si è imposto come il cantautore italiano che più di ogni altro si è accostato al genere musicale di grandi autori come Jacques Brel, Leonard Cohen e Bob Dylan; è stato il primo in Italia a dare alla canzone contenuti nuovi rispetto a quelli tradizionali, dimostrando che attraverso la canzone si potevano anche raccontare storie fino a quel momento riservate agli scrittori o ai poeti.

Alla sua attività di autore e interprete ha affiancato quella di traduttore dei testi di Georges Brassens, Dylan e Cohen.

Mentre i suoi album continuavano a uscire, De Andrè si rifiutava di fare televisione e di esibirsi in pubblico.

Il suo primo concerto lo ha tenuto il 18 marzo 1975 alla Bussola di Focette, affiancato dai New Tolls.

Da allora le sue esibizioni dal vivo sono state comunque rare.

Muore a Milano l’11 gennaio 1999. fabriziodeandre_1.jpg

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5 ottobre 2011 3 05 /10 /ottobre /2011 16:32

vasco-rossi.jpgNato il 7 febbraio 1952 a Zocca, una tranquilla località sull'Appennino a metà tra Modena e Bologna, il più famoso e celebrato rocker italiano deve il suo nome al padre Giovanni Carlo, camionista, che, desideroso di onorare un compagno detenuto con lui in Germania, chiamò il figlio con lo stesso nome. La madre di Vasco, Novella, si è sempre occupata della casa, mentre il babbo girava l'Italia in lungo e in largo con il suo camion.

Come ha cantato in una sua celebre canzone ("Voglio una vita spericolata"), Vasco non è mai stato una persona facile, adattabile alle convenzioni esterne o capace di seguire degli schemi. Ribelle e con una gran voglia di esprimere la sua vena creativa, nel 1972, in piena contestazione studentesca, comincia a interessarsi di teatro sperimentale ma, convinto di dover proseguire gli studi a tutti i costi, si iscrive alla Facoltà di Pedagogia dell'Università di Bologna. Ben presto, però, si rende conto che tra questa facoltà e la sua propensione per la musica c'è una bella differenza (nel dicembre del 1965, fra l'altro, aveva vinto il concorso canoro "Usignolo d'oro" con la canzone "Come nelle fiabe"), ed è una differenza che può segnare il suo grado di felicità.

Decide quindi di lasciare per seguire il suo istinto, tuffandosi così in un'altra esperienza che si rivelerà fondamentale per la sua carriera artistica: quella delle "radio libere".

Nel 1975, infatti, assieme ad un gruppo di amici fonda una radio libera che lo qualifica, fin da subito, come apprezzato dee-jay in Emilia Romagna, in parte del Veneto e della Lombardia. Dentro di sé, però, sogna di fare il cantautore, tanto che nel segreto della sua stanza compone testi e canzoni, le stesse che poi diventeranno patrimonio comune di un'intera generazione. Timidamente, dunque, comincia a farsi conoscere anche con proprie produzioni, dando libero sfogo a tutto il materiale che teneva celato in un cassetto.

Finalmente, nel giugno 1977 la Jeans pubblica il suo primo 45 giri, "Jenny e Silvia" mentre, l'anno dopo, ecco comparire il primo album, intitolato "Ma che cosa vuoi che sia una canzone", passato purtroppo quasi inosservato (il disco è però prodotto in sole 20 mila copie e distribuito nella sola Emilia). Anche il secondo 33 giri, "Non siamo mica gli americani", trova una certa difficoltà ad affermarsi nonostante contenga una "perla" come "Albachiara", una tra le più belle canzoni d'amore degli ultimi anni.

Lentamente, però, il pubblico comincia ad abituarsi allo stile di Vasco e a capire il valore delle sue canzoni. E' proprio la mitica "Albachiara", nel corso del '79, che gli regala l'ebrezza della ribalta, quando la presenta allo storico "Bussoladomani" di Viareggio. Seguiranno "Colpa d'Alfredo" (1980) e una serie di tour con la "Steve Rogers Band" per tutta la Penisola.

Intanto, grazie alla nuova notorietà acquisita e ad uno stile di vita non proprio irreprensibile, fioccano le prime critiche, non tanto alla sua musica, ma a come si comporta fuori dalla sala di incisione. L'indice è puntato sui suoi eccessi con l'alcol, con la droga, sul suo comportamento scapestrato e chi più ne ha più ne metta. Vasco non può che rispondere con la sua arte, l'unica arma che ha a disposizione. Eccolo allora pronto a tornare a confrontarsi con il mercato con il quarto album, "Siamo solo noi", un'espressione che a dir poco è diventata un inno. L'anno dopo partecipa al suo primo Festival di Sanremo con "Vado al massimo" (1982), pezzo che dà il titolo al suo quinto album. La kermesse del Festival sanremese lo vede protagonista di nuovo nel 1983 quando Rossi esegue "Vita spericolata", un altro pezzo emblematico della sua carriera e di quello che Vasco rappresenterà anche a livello di immaginario collettivo.

E la vita spericolata di Vasco non si limita solo ai brani di una canzone, se dobbiamo dare retta ai due incidenti automobilistici da cui esce miracolosamente illeso. Chiunque tirerebbe un sospiro di sollievo e si metterebbe a meditare ma lui no, lui realizza "Va bene, va bene così", un amaro e disilluso canto all'amore, una canzone che è anche una struggente capacità di testimoniare la rassegnazione emotiva nei confronti di una donna amata.

I guai con la giustizia non smettono però di tormentarlo, tanto che arriva ad essere arrestato per spaccio di sostanze stupefacenti. Ma sembra che le prove non facciano altro che fortificarlo e donargli vèrve creativa, se è vero che poco dopo escono due delle sue realizzazioni migliori, "Cosa succede in città" (1985) e "C'è chi dice no" (1987). Nel mezzo, un evento felice: la nascita del figlio Davide. Seguono "Liberi liberi" (1989), etichettato EMI, e l'immortale "Fronte del palco" (1990) presentato live al San Siro di Milano e al Flaminio di Roma in un tripudio di folla.

La nascita di Luca, il secondo figlio, lo ispira per la realizzazione di "Gli spari sopra" (1993), il suo ormai tredicesimo lavoro. I fan club del cantante nascono come funghi, così come cresce a dismisura la sua popolarità. Incassati ben dieci dischi di platino dalla EMI per l'ultimo lavoro, Vasco si prende finalmente una meritata pausa, da cui riemerge con un altro apprezzatissimo album "Nessun pericolo per te". Un titolo che nei soli primi cinque giorni, vende 400.000 copie, una sorta di miracolo per un cantante italiano, in un Paese malato di esterofilia. "Canzoni per me", ancora targato EMI, è del '98, "Rewind" del '99, tutti successi da top ten.

A nove anni di distanza del suo primo approdo in libreria con "Diario di bordo", il rocker italiano propone nel giugno del 2005 una raccolta di tutte le sue canzoni, riviste e commentate di suo pugno. Un libro - cui si aggiunge un DVD - dedicato ai tanti fan, dal titolo Le mie canzoni.

Desideroso di fare il punto della sua carriera nel 2002 Vasco ha pubblicato "Tracks", la sua prima antologia ufficiale, rivelatasi un vero e proprio Boom nel mercato discografico nazionale, a cui sono seguite poi altre raccolte, remasterizzazioni, collaborazioni, sponsorship, e gli album "Buoni o cattivi" (2004), "Sensazioni forti" (2007), "Il mondo che vorrei" (2008).

Nel 2011, nel giorno del suo 59° compleanno, esce un nuovo singolo inedito dal titolo "Eh... già", che anticipa l'uscita del nuovo disco prevista per la fine del mese di marzo: Manifesto futurista.

Discografia essenziale:

2011 Mnifesto futurista
2008 Il mondo che vorrei
2007 Sensazioni forti
2004 Buoni o cattivi
2002 Tracks
2001 Stupido Hotel
1999 Rewind
1998 Canzoni Per Me
1996 Nessun pericolo... per te
1993 Gli spari sopra
1991 10.7.90 San Siro
1990 Fronte del palco
1989 Liberi liberi
1987 C'è Chi Dice No
1985 Cosa succede in città
1984 Va bene va bene così
1983 Bollicine
1982 Vado al massimo
1981 Siamo solo noi
1980 Colpa d'Alfredo
1979 Non Siamo Mica Gli Americani
1978 Ma cosa vuoi che sia una canzone

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18 agosto 2011 4 18 /08 /agosto /2011 14:31

In quest'articolo troverete la biografia e discografia di uno dei cantautori italiani più tormentati: Luigi Tenco.

La biografia

Luigi Tenco nasce a Cassine, in provincia di Alessandria, il 21 marzo 1938.

Nel 1948 la famiglia Tenco si trasferisce a Genova dove Luigi inizia a frequentare la scuola media Giovanni Pascoli. Nel 1951 s’iscrive al liceo classico Andrea Doria e in seguito a quello scientifico. Consegue il diploma di maturità il 9 luglio 1956. Durante gli anni del liceo forma con gli amici alcuni gruppi musicali (tra gli amici c'erano Gino Paoli, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Marcello Minerbi, Ruggero Coppola, i fratelli Reverberi). I suoi idoli sono Jelly Roll Morton, Chet Baker, Gerry Mulligan, Paul Desmond, dai quali trae ispirazione.

Nel 1956 s’iscrive al biennio propedeutico d’ingegneria per passare poi a Scienze Politiche. Dal 1959 al 1963 incide per il gruppo Ricordi un album che prende il suo nome e una ventina di singoli. Dal 1964 al 1965 incide per la Saar (etichetta Jolly) un altro album, "Luigi Tenco", e tre singoli. In questo periodo il cantante alterna le canzoni d'amore con ballate di carattere sociale. Nel 1966 firma un contratto con la RCA, per la quale pubblica un album ("Tenco") e due singoli, "Un giorno dopo l'altro" e "Lontano, lontano". Nello stesso anno nasce le relazione con la cantante Dalida.

Si suicida nel 1967, durante il Festival di Sanremo; il suo corpo viene trovato nella camera da letto dell'Hotel Savoy in cui alloggiava. Scoppia così il caso Tenco.

La discografia

I 33 giri:

1961

  • "Qualcuno mi ama"

  • "Notturno senza Luna"

1962

  • "Quando"

  • "Una brava ragazza"

  • "La mia valle Il mio regno"

  • "Angela Mi sono innamorato di te"

  • "Io si"

  • "Come mi vedono gli altri"

1966

  • "Lontano lontano"

  • "Io sono uno"

  • "Uno di questi giorni"

  • "Come tanti altri"

  • "Se sapessi come fai"

  • "Io vorrei essere là"

  • "Quello che conta"

  • "Ognuno è libero"

  • "Amore amore mio"

  • "E se ci diranno"

  • "Vedrai vedrai"

I 45 giri:

1959

  • "Mai"

  • "Giurami tu"

  • "Mi chiedi solo amore"

1961

  • "Il mio regno"

  • "Giorni perduti"

  • "Quando"

  • "Triste sera"

  • "Una vita inutile"

  • "Ti ricorderai"

  • "Se qualcuno ti dirà"

1962

  • "Come le altre"

  • "La mia geisha"

  • "In qualche parte del mondo"

  • "Tra tanta gente"

  • "La verde isola"

  • "Io sono innamorato"

  • "Guarda se io"

  • "La ballata dell'eroe"

1963

- "Io si"

  • "Una brava ragazza"

1964

  • "Lontano nel tempo"

  • "Quello che conta Tenco"
tenco
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2 agosto 2011 2 02 /08 /agosto /2011 11:25

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Musica
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